Vinitaly 2019 – Diario di viaggio dalla Sicilia a Verona

Verona, la città degli innamorati, nota al mondo per essere il palcoscenico dove si sviluppano le vicende dei due sfortunati amanti della tragedia Shakespeariana “Romeo e Giulietta”, in primavera da 53 anni a questa parte diventa la capitale europea del vino. Dal 7 al 10 aprile infatti si è svolto il 53° Vinitaly, rassegna internazionale durante la quale tutte le regioni italiane portano i propri produttori di vino a promuovere le proprie eccellenze.
Il vinitaly e la Sicilia
Per gli operatori del settore la preparazione al Vinitaly comincia parecchi mesi prima. Bisogna innanzi tutto riuscire ad accaparrarsi un ambitissimo spazio presso il padiglione della propria regione. I metri quadri sono pochi in relazione invece al numero di cantine che vorrebbero partecipare. Per quanto riguarda la Regione Sicilia e gli spazi all’interno del padiglione 2, punti di riferimento imprescindibili e preziosi per il buon andamento della manifestazione sono le principali associazioni di produttori quali Pro.Vi.Di., Vi.Te.Si. e Assovini alle quali si è aggiunta da un paio di anni il Consorzio DOC Etna.
Nel 2019 le cantine siciliane che anno partecipato al Vinitaly sono state 147, mentre 42 sono le aziende agroalimentari che hanno portato olio, conserve, caffè e birra al padiglione C del SOL Agrifood.
Le associazioni
In un mondo estremamente variegato come quello enologico siciliano un ruolo fondamentale ricoprono le associazioni di produttori che durante l’anno accompagnano le aziende, coordinando la partecipazione a fiere e attività di internazionalizzazione e promozione, come appunto il Vinitaly. Personalmente per l’edizione del 2019 ho collaborato con Pro.Vi.Di (43 cantine partecipanti al Vinitaly), Vi.Te.Si. (18 cantine partecipanti al Vinitaly) e il Consorzio DOC Etna (41 cantine partecipanti al Vinitaly).
Le associazioni di produttori, per quanto riguarda nello specifico il Vinitaly, si occupano tra l’altro di:
- raccogliere le adesioni e le richieste di spazio delle aziende
- coordinare le aziende e raccogliere le documentazioni necessarie
- attivare misure di finanziamento (PSR o OCM)
- coordinare la logistica e supervisionare gli allestimenti
- fornire supporto alle aziende durante la fiera
- coordinare i rapporti istituzionali
Se hai una cantina o una azienda che vuole partecipare al Vinitaly o al SOL Agrifood mandami una mail a direct@antoninogiglio.it per saperne di più.
Degustazioni in area business Incontri con i clienti Incontri e degustazioni Allestimento degli spazi Lavori di allestimento Logistica
Vinitaly in the City
Ma a Verona non si va soltanto per stare chiusi dento i padiglioni regionali. La città partecipa alla manifestazione e la accoglie nelle sue storiche piazze, che fanno da cornice la “fuori salone” del vino. Degustazioni, musica dal vivo , presentazioni di libri e incontri con i produttori, visite guidate e molte altre iniziative hanno animato tre aree della città (Centro Storico – San Zeno/Arsenale – Decumano del Vino) dal 5 all’8 aprile. Un appuntamento imprescindibile per tutti gli appassionati di buon vino e cultura che hanno voglia di scoprire e vivere Verona. Per quanto mi riguarda, da operatore è anche un modo intelligente per vivere la città che ospita la fiera, dal momento che durante il giorno si è concentrati sul business e spesso è volentieri si rimane chiusi nei padiglioni per i fitti appuntamenti di lavoro che si susseguono.

Verona da magiare
Perchè è vero che il meglio dell’enologia italiana è riunita in città in quei giorni, ma è pur vero che un buon vino esalta al meglio le proprie caratteristiche abbianato a un buon piatto. E dopo intense ore di lavoro in fiera ci si ritrova con amici e colleghi seduti ad un tavolo a scambiarsi impressioni sulla giornata passata, scaricando la stanchezza accumulata. Si assaggiano le specialità che i ristoratori propongono abbinati agli imprescindibili Amarone e Valpolicella.
Locanda 4 cuochi – Via Alberto Mario, 12
Quattro cuochi, quattro soci che nel centro di Verona a due passi da piazza Bra, propongono un menù che spazia agilmente dalla cucina veneta classica alle rivisitazioni, proposto in un ambiente poco formale dove nell’attesa di essere servito il cliente torna bambino e con matite colorate da spazio alle propria creatività. Ho avuto il piacere di condividere due antipasti a mio avviso ben fatti come una Battuta di manzo piemontese al naturale con abbinamenti classici, Crocchette di baccalà, insalata di primavera, olive e maionese al wasabi e due secondi quali Coscia di tacchinella marinata all’olio di olive taggiasche, pesto di fave e fagiolini e Manzo arrostito al sangue, purea di melanzana e salsa barbecue . Il tutto accompagnato da una buona bottiglia di La giuva – Il Valpo un Valpolicella DOC dalle fresche note fruttate con particolari sentori di ciliegia, erbe aromatiche e liquirizia. Piccola nota di curiosità sul vino: il patron della cantina è Alberto Malesani che gli amanti del calcio ricordano come allenatore di Modena, Parma, Chievo e per sole 3 partite del Palermo.
Vescovo Moro – Via Pontida, 3

A pochi metri dalla basilica di san Zeno, vescovo di Verona nel 312 d.c. originario della Mauritania e per l’appunto moro, il sommelier Stefano Valetti e lo chef Michele Motta accolgono i propri clienti in un ampia sala che nonostante i vaghi richiami industrial rimane accogliente. Servizio impeccabile, cantina curatissima e proposta del menù in alcuni casi sorprendente. Sorprendono in particolare gli Spaghetti mancini alla carbonara di storione affumicato, non c’è uovo ma la cremosità è identica a quella della carbonara tradizionale. Un piatto dal sapore deciso, che non stanca. Buono il secondo Tonno scottato alla Veneziana che purtroppo avrei gustato meglio se non mi fossi fatto convincere da una mia commensale a ripassarlo perchè freddo, purtroppo è un piatto che se non arriva istantaneamente dalla cucina al piatto rischia di compromettere la performance, ma evidentemente san Zeno non ha questi miracoli trai suoi. Il vino è un bianco Trentino Nosiolo DOC Mach della Fondazione Edmund Mach. La Fondazione Edmund Mach svolge attività di ricerca scientifica, istruzione e formazione, sperimentazione, consulenza e servizio alle imprese, nei settori agricolo, agroalimentare e ambientale. L’azienda Agricola in piena funzione e redditività produce e vende i propri prodotti. è chiaro che questa è una attività marginale per la Fondazione ma per uno come me che ha a che fare con enti Quali il siciliano IRVO, conoscere queste eccellenze fa riflettere e non poco. Per finire effetti speciali con il dolce Mondo di Whiskey un globo di cioccolata dal cuore di sorbetto al wiskey , accompagnato da Jack Daniel’s Honey.
Torcolino da Barca – Corso Castelvecchio, 5
La tradizione, la famiglia, il calore e la caciara di una casa. I due osti
fieri, marito e moglie, tengono appese ai muri le foto del figlio – che gestisce il più centrale Torcolo – assieme a quelle dei VIP che si sono susseguiti alla loro mensa. Qui non puoi sbagliare, sei a verona e mangi veneto, ottimi i Tagliolini in brodo con fegatini di pollo e immancabile il Fegato alla veneziana con la polenta. Mentre la padrona di casa tiene sotto controllo la sala, il Patron del ristorante armeggia con il Carrello dei bolliti intrattenendo con la sua esuberante simpatia gli ospiti. E immersi in cotanta territorialità cosa vuoi bere se non un Valpoliccella Superiore Ripasso di Graziano Prà?